Considerato il maestro indiscusso dell’Iperrealismo in Cina, Leng Jun (冷军) ha ridefinito i confini tra pittura e realtà visiva. Le sue opere a olio sorprendono per il livello di precisione quasi chirurgico, capace di restituire ogni minimo dettaglio della pelle, dei capelli, dei tessuti. Tuttavia, per l’artista, non si tratta di semplice tecnica, ma di una visione profonda dell’arte e della vita.
"Il mio Iperrealismo è simile a una danza su una lama sottile. Danzare su una superficie così ristretta è possibile soltanto se animati da una profonda passione."
Il coraggio inconsapevole di danzare
In un’intervista del 2021 al quotidiano Shenzhen Evening News, Leng Jun racconta il suo approccio all’Iperrealismo:
“Un mio amico, Li Quanwu, ha detto che io ho un coraggio enorme, che dipingere in questo stile è come ballare su una lama affilata: se ti manca il passo, cadi in un abisso profondo e diventi un pittore mediocre. Ha detto solo metà della verità: non solo ballo su una lama, ma sono un cieco che balla su quella lama, senza saperlo. Come mai? Perché il mio percorso artistico è cresciuto quasi inconsciamente. Solo guardando indietro, dopo tanti anni, ho capito che è stato un processo logico e naturale.”
La sua pittura, quindi, non è una scelta forzata o strategica, semmai il risultato di un processo organico, guidato dall’intuizione e dall’osservazione.
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La creatività come ’impegno “dolce”
A differenza di molti colleghi che parlano di “sofferenza creativa”, Leng Jun sostiene che l’arte debba nascere da un'esperienza felice, da un “impegno dolce”.
“È come la moralità in una persona — se sei un vero gentiluomo, si percepisce spontaneamente nei tuoi gesti e comportamenti. Lo stesso vale per la pittura: quando raggiungi quel tipo di livello, quando la tua mano, i tuoi occhi, il tuo pensiero e la tua tecnica sono in armonia, allora la qualità dell’opera emerge spontaneamente.”
Alcune informazioni su Leng Jun
Nato nel 1963 nella provincia del Sichuan, Leng Jun ha vissuto la propria adolescenza durante un periodo cruciale per la storia recente della Cina: la fase di transizione economica conosciuta come ‘Riforma e Apertura’* .
“Per quelli come me, nati intorno agli anni ’60, l’adolescenza è coincisa con la nascita della nostra visione del mondo. È stata una grande opportunità. Guardando indietro, credo che il piano di ‘Riforma e Apertura’ abbia davvero salvato l’anima della nostra generazione”.
Attualmente vive e lavora a Pechino.
La “Monna Lisa” cinese
A distinguersi tra i suoi lavori più celebri è ‘Monna Lisa – Un progetto sul sorriso’ (2004), una rivisitazione moderna del capolavoro leonardesco. Il soggetto è una giovane donna cinese dal volto delicato, vestita con un maglione fuori misura, immersa in uno sfondo scuro. Il dipinto richiama esplicitamente l’iconico atteggiamento della Monna Lisa, ma la reinterpretazione è profondamente radicata nella cultura visiva asiatica contemporanea.
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"Ho usato il mio linguaggio artistico per ritrarre una persona moderna, ma il tema viene dal passato." Questa fusione di epoche e culture ha fatto guadagnare al dipinto l'appellativo di “Monna Lisa cinese” ed è tra i più apprezzati al mondo da pubblico, critica e collezionisti.
Il volto umano come sfida massima
Leng Jun ritiene che il ritratto umano sia il genere pittorico più complesso:
"Dipingere le persone è difficile: sono volti familiari che vediamo ogni giorno. Farli sembrare reali senza sembrare fotografie è la cosa più impegnativa."
Tradizione e modernità: un equilibrio culturale
Pur partendo da una tecnica pittorica occidentale, Leng Jun ha saputo fonderla con la tradizione estetica cinese:
"Abbiamo assimilato rapidamente le tecniche occidentali, ma le abbiamo altrettanto rapidamente integrate nella nostra cultura, creando uno stile tutto nostro."
La profondità culturale e filosofica del suo approccio si riflette nell’armonia compositiva, nella raffinatezza cromatica e nella cura maniacale dei dettagli. Ogni ciocca di capelli, ogni piega di tessuto, ogni riflesso è calcolato, ma mai freddo — al contrario di quanto il suo nome potrebbe far pensare.
Curiosità e deduzioni
Come ho già scritto in altri contesti, la scelta del nome in Cina è molto importante, mai casuale. Pertanto, mi sono chiesta se i due caratteri presenti nel nome dell’artista, 冷军Lěng Jūn, esprimessero il contesto storico e culturale dell’epoca in cui è nato -fatto di cui sono convinta, essendo cresciuto in un periodo in cui nomi con connotazioni militari erano comuni, poiché riflettevano i valori della società cinese dell’epoca: forza, ordine, disciplina, patriottismo.
🧭 Ipotesi sul suo nome
冷lěng significa ‘freddo’→ potrebbe alludere a calma, razionalità, controllo.
军jūn vuol dire ‘esercito, militare’→ potrebbe evocare forza, determinazione, spirito combattivo.
Oltre l’illusione ottica
Leng Jun non è un semplice virtuoso della pittura iperrealista, ma un artista che interroga i limiti stessi della percezione. Le sue opere non vogliono imitare la fotografia, ma andare oltre: restituire profondità, interiorità, tempo. In un mondo dominato dalle immagini digitali, la sua arte ci invita a rallentare, osservare davvero e ritrovare la meraviglia nei dettagli anche, e soprattutto, invisibili.
Attenzione analitica ai dettagli microscopici e accuratezza macroscopica dello spazio sono le chiavi che aprono al suo mondo di meticolosità infinita e precisione impressionante nel quale Leng Jun ci invita a entrare.
Un video in lingua italiana sull’artista:
Nota
*Riferito al periodo della ‘Riforma e Apertura’ (改革开放, Gǎigé kāifàng) in Cina, avviato nel dicembre 1978 sotto la guida di Deng Xiaoping, che segna una svolta epocale nella storia del Paese, passando da un'economia pianificata a un modello più aperto e orientato al mercato, aprendo la Cina agli investimenti stranieri e promuovendo la crescita del settore privato. ( Le “Quattro Modernizzazioni”, un piano di riforme economiche che prevedeva una riorganizzazione interna dell’agricoltura, dell’industria, della scienza e della tecnologia e del settore militare).
’Exploring China’, www.fesliyanstudios.com